Il viaggio ha intrecciato le vostre strade professionali e si legge nei vostri wallpaper che sembrano muoversi fra paesaggi e territori diversi in equilibrio fra grafica e arte, alla ricerca del colore per creare ambienti suggestivi. Quali le briciole lasciate su ogni wallpaper per ricomporre il vostro progetto in Wall&decò?

Arte, storia, attualità sono fonti di ispirazione riassumibili in un'unica parola: il viaggio. È il viaggiare ovunque e comunque a diventare la dimensione prediletta per incontrare persone, sperimentare linguaggi, tradizioni, nuovi bisogni, immergersi in esperienze sensoriali, scambi culturali. Esplorando luoghi, si diventa parte attiva di un ecosistema costituito da paesaggi naturali o ambienti antropizzati, ricchi di storia e innovazione, costellati da opere celebri o dettagli nascosti. Venezia e Milano sono le città che ci hanno insegnato e continuano a insegnarci qualcosa. Ciascuno di noi due, poi, rispolvera le proprie radici: un filo che parte dalla Sicilia di Dario e arriva alle Dolomiti di Luca. Sono, quindi, il continuo equilibrio tra passato e futuro, tradizione e sperimentazione, forme d'arte e linguaggi istintivi a trasformarsi in fotogrammi che cerchiamo di riprodurre attraverso i nostri wallpaper. Ogni nostra grafica vuole creare atmosfere dialogando con l'architettura circostante attraverso segni paradigmatici ed evocare emozioni secondo la sensibilità di chi le osserva e le vive.

Avete un segno distintivo con cui firmate i vostri wallpaper? 

Ogni wallpaper nasce dall'elaborazione grafica di una fotografia scattata da noi, la cristallizzazione, hic et nunc , di uno sguardo, di un ricordo, di una sensazione nata da particolari giochi di luce o trasparenza in ambienti esterni o interni. La maggior parte delle nostre collezioni si distingue per la presenza di un dinamismo generato dai segni grafici o da elementi architettonici. Ogni composizione nasce da sovrapposizioni di elementi, ombre o campiture che conducono gli sguardi oltre le apparenze, eludono le regole della superficie piana delle pareti inducendo visioni tridimensionali che donano forma, colore e impatto emotivo ai luoghi in cui le persone sostano, agiscono, vivono per suggerire visioni interiori. Un po’, come fossimo poeti chiamati a scrivere sulle pareti versi che saranno letti e interpretati secondo l’ umore, l’attitudine e i trascorsi di chi li legge. 

Avete la possibilità di rivestire la parete di una stanza del vostro artista cult (arte, cinema, design, letteratura, musica, ecc)? Chi è l’artista e perché? quale stanza rivestireste? Con quale carta?

Molto spesso ci chiediamo provocatoriamente in che modo alcuni artisti e architetti del passato avrebbero interpretato il mondo Wall&decò utilizzando il proprio linguaggio.

Tra questi immaginiamo Adolf Loos, Mies Van der Rohe, Louis Kahn o Frank Lloyd Wright alle prese con l'ideazione di una grafica per carte da parati. Oppure ci piacerebbe vedere un'interpretazione di Pontormo, di Burri o di Paul Klee. Ma se dovessimo scegliere, sogneremmo probabilmente di entrare in una stanza ideata dal genio onirico di Fellini costellata da citazioni poetiche e campiture di colore contrastanti.